Bach operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri,
Pachelbel e
Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente
Vivaldi), dei quali trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante. La sua opera costituì la
summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all'epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come
Telemann o
Händel.