Biografia
La registrazione magnetica venne dimostrata prima del 1898 da Valdemar Poulsen con il suo
Telegraphone (così si chiamava il suo registratore). Il registratore a filo, ed il suo successore,
magnetofono, comportavano l'uso di un elemento magnetizzabile che si muovesse a contatto con una testina magnetica. Un
segnale elettrico, analogo ad un
suono che può essere registrato, veniva inviato alla testina di registrazione inducendo una magnetizzazione simile al segnale. Una testina di lettura (che poteva essere la stessa di registrazione) poteva catturare le informazioni dal supporto (nastro magnetico), convertendole da quelle lette dal nastro, e trasformarle in un segnale elettrico. Poulsen ottenne un brevetto per il
Telegraphone nel 1898, e con il suo assistente, Peder O. Pedersen, successivamente sviluppò altri registratori magnetici a filo d'acciaio, a nastro o a dischi. Nessuno di questi dispositivi aveva un'amplificazione elettronica, ma il segnale registrato era abbastanza forte da essere ascoltato attraverso un auricolare o anche trasmesso su cavi telefonici. Alla
Esposizione mondiale del 1900 a
Parigi, Poulsen ebbe la possibilità di registrare la voce dell'imperatore
Francesco Giuseppe d'Austria che risulta essere la più antica registrazione magnetica audio esistente al giorno d'oggi.