La
commedia dell'arte è nata in
Italia nel
XVI secolo e rimasta popolare fino alla metà del
XVIII secolo, anni della riforma
goldoniana della commedia. Non si trattava di un
genere di
rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma dei
canovacci, detti anche
scenari; inizialmente erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un
notaio di
Roma, il 10 ottobre
1564, fa la sua prima apparizione una donna: la "signora
Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di
carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solamente alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali.