Le origini della
musica classica indiana sono tracciate a partire dai più antichi libri di
sacre scritture della tradizione
indù, i
Veda. Il
Samaveda, uno dei quattro
Veda, tratta a lungo di questo tema. I due sistemi principali della musica classica indiana sono:
Il tema primario della musica indostana è la
Lila. La musica
carnatica è basata sempre sul concetto nel
raga come la musica del nord, ma ne differisce poiché le due sono evolute diversamente. Enfatizza le qualità vocali piuttosto che quelle degli strumenti. Temi primari sono
Devi e
Rama che descrivono i canti dei templi e patriottici.
Purandara Dasa (
1480 -
1564) è noto come il padre della musica
carnatica. Tyagaraja (
1759 -
1847), Muthuswami Dikshitar (
1776 -
1827) e Syama Sastri (
1762 -
1827) sono detti la
trinità della musica
carnatica. Fra le star viventi e più popolari di questo tipo di musica si ricordano D. K. Pattammal, Mangalampalli Balamuralikrishna, K. J. Yesudas, T. Sankaranarayanan e Madurai T N Seshagopalan. M. S. Subbulakshmi è stata una delle più importanti cantanti di musica
carnatica. M L Vasanthakumari, G N Balasubramaniam, il Dott. S. Ramanathan, Chembai Vaidyanatha Bhagavatar, Vidwan e Gopala Pillai sono considerati i massimi interpreti dell'ultimo secolo. La musica classica indiana è di tipo
monofonico ed è quindi basata su di una singola
linea melodica. Lo spettacolo di una composizione comincia con gli interpreti che escono in un ordine prestabilito: prima lo strumento solista, poi il cantante e quindi i musicisti ed i percussionisti. I musicisti cominciano l'accordatura dei loro strumenti e questo processo spesso si mescola impercettibilmente all'inizio della musica.