Fu uno dei primi allievi e seguaci di
Arnold Schönberg e appartenne alla cosiddetta
Seconda scuola di Vienna. Nel
1925 Webern adottò definitivamente la
dodecafonia appena essa fu teorizzata dal suo maestro
Arnold Schönberg: tecnica compositiva della quale - anche per gli sviluppi tecnici che ebbero le sue idee da parte della successiva generazioni di compositori - si sarebbe rivelato esponente originalissimo. La sua embrionale organizzazione dei sistemi di
altezze,
ritmo e
dinamica divenne infatti il modello originario di una delle principali tecniche compositive della seconda metà del XX secolo, del quale si parla in generale come di serialismo integrale.