È considerato il massimo rappresentante della
poesia barocca in
Italia, identificata, dal suo nome, anche come
marinismo. La sua influenza su letterati italiani e stranieri del Seicento fu immensa. Egli era infatti il rappresentante di un movimento che si stava affermando in tutta
Europa, come il
preziosismo in
Francia, l'
eufuismo in
Inghilterra (dal
romanzo di
John Lyly Euphues), il
culteranismo in
Spagna. Di lui, il celebre critico
Francesco de Sanctis scrisse: "
Il re del secolo, il gran maestro della parola, fu il cavalier Marino, onorato, festeggiato, pensionato, tenuto principe de' poeti antichi e moderni, e non da plebe, ma da' più chiari uomini di quel tempo."