Di origini latine, figlio del
dio Marte e di
Rea Silvia, figlia di
Numitore,
re di Alba Longa, secondo la tradizione fondò Roma tracciandone il confine sacro, il
pomerio, il 21 aprile
753 a.C.. In tale occasione uccise il fratello gemello
Remo, reo di aver varcato in armi il sacro confine. Una volta costruita la città sul colle
Palatino, egli invitò criminali, schiavi fuggiti, esiliati e altri reietti a unirsi a lui con la promessa del diritto d'asilo. Così facendo Romolo popolò cinque dei
sette colli di Roma,
rapendo poi le donne ai vicini
Sabini della città di
Cures, così da dare delle mogli ai suoi uomini. Ciò provocò una guerra tra i due popoli, che alla fine si risolse con una pace con i Sabini che poterono insediarsi sul vicino colle del
Quirinale con il loro re,
Tito Tazio, che condivise con Romolo il potere per cinque anni.