Biografia
I suoi genitori, Euco Sambiak e Aclena Milar, divennero ferventi cristiani grazie all'opera di missionari venuti dalla
Gallia. Da loro Cataldo ricevette l'educazione e l'amore per la preghiera, l'ubbidienza, ordine, la mortificazione, e lo spirito di sacrificio. Alla loro morte Cataldo decise di donare tutta la loro eredità ai poveri. Quindi divenne discepolo di Carthagh abate del monastero di Lismore
Irlanda, dove fu ordinato sacerdote e nel 637, alla morte del suo maestro e padre spirituale, gli successe nella conduzione del monastero. Nel 670 fu ordinato vescovo e tra il 679 e 680 si recò a visitare la
Terra Santa, in abito da pellegrino. Secondo la leggenda, il santo sarebbe giunto a
Taranto per volere divino: infatti si racconta che durante il soggiorno in
Terra Santa, mentre era prostrato sul
Santo Sepolcro, gli sarebbe apparso
Gesù che gli avrebbe detto di andare a Taranto e di rievangelizzare la città ormai in mano al paganesimo. San Cataldo allora, salpando con una nave greca diretta in
Italia, intraprese un lungo viaggio che lo portò a sbarcare nel porto dell'attuale
Marina di San Cataldo, località a 11 km da
Lecce che porta il suo nome. Sempre secondo la tradizione, il santo avrebbe lanciato un anello in mare per placare una tempesta e in quel punto del
Mar Piccolo si sarebbe formato un
citro, cioè una sorgente d'acqua dolce chiamata "Anello di San Cataldo", tutt'oggi visibile sotto forma di "polla d'acqua dolce".